MARCELLO LANDI
"Le pietre
di Volterra"
Nuove Edizioni Vallecchi,
Firenze 1974
II
Che ora, che cielo, che stanza,
la radio, i pennelli, la penna
invischiata di noia: ti ascolto
(donna) qui, non
penso a Livorno, ho un uomo
alto e leggero
con la duemila, sfioro i palazzi
nel sole.
qui,
i pittori dei fossi alzano un
fischio,
qui è un cimitero, donna,
di mare.
Le barche sono ipotesi,
ondeggiano
come flosce mammelle:
che ora, che mare, che stanza.
V
Quei cieli hai perduto
quei cieli
hai perduto.
Quei cieli, quei cieli
liberi dalla paura
quei cieli
hai perduto
Una torre, ricordi,
nera,
una rete
impigliò le tue ali,
la paura, la paura
della terra
La paura,
la morte che ora ti resta,
qui
alla stazione degli uomini,
qui
sulla terra.
Quei cieli, quei cieli
quei cieli
hai perduto
qui
alla stazione nera
(nota : l'avere scelto, da questo volume, solo
alcuni brani e non altri, non esprime un giudizio critico ma risponde
a mere esigenze di spazio)