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Inglese
Made in Italydi Gloria Italiano
Ed. Helicon, 2015
Conosco persone in preda ad una vera fissazione,
capaci di riflettere per ore su un etimo sconosciuto o semplicemente
dimenticato, io stesso sono molto curioso e interessato a scoprire l’origine di
alcune parole, ma fortunatamente oggi i dizionari sono tutti in rete, a portata
di “click” e la curiosità è presto soddisfatta. Parlando di voci italiane, la
gran parte ha origini greche e latine, ma il lessico attuale si è arricchito di
molte espressioni inglesi. Ecco, se io fossi inglese e avessi la stessa
curiosità, dove troverei l’origine dei miei vocaboli? È ciò che ci racconta
Gloria Italiano, limitatamente alle espressioni inglesi mutuate da quelle
italiane, prevalentemente antiche, alcune mediate da un intermezzo in francese.
L’approfondita ricerca spazia nell’ambito letterario, musicale, medico e
naturalistico, ma questo lo davamo per scontato, si addentra in termini
militari, zigzaga tra parole collegate alla delinquenza, alle società segrete,
al crimine, ci rallegra con i lemmi della burla e degli stereotipi per cui
l’italiano medio è conosciuto e descritto fuori dai confini. Un ampio capitolo
introduttivo è riservato ai nomi italiani di ambito religioso confluiti tal
quale nella lingua inglese. Il libro non è un dizionario, piuttosto un breve e
lieve trattato che scava nella storia e nel costume per dare ad ogni parola un
contorno aneddotico e storico (pregevole la bibliografia) con attenti
riferimenti cronologici tanto da renderne la lettura piacevole e istruttiva.
Arturo Molinari
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Stefano Longeri, La bicicletta di Mussolini,
IbiskosUlivieri Empoli, 2015
Non
è certamente semplice destreggiarsi a raccontare dei nostri tempi e guardarli
da lontano con la consapevolezza, cioè, di averli vissuti sia pure di riflesso
o per averne sentito raccontare, senza lasciarsi coinvolgere più di tanto,
mantenersi, cioè a debita distanza senza esprimere giudizi che il nostro
cervello senza dubbio e sempre pronto a formulare in bene o in male. Ebbene il
nostro autore Stefano Longeri è riuscito a esaminare con estrema chiarezza il
quanto mai osannato e discusso Ventennio che di tanto ha segnato la nostra
storia pesando, è il caso di dire, larvatamente anche sull'epoca attuale, senza
mai esporsi in giudizi salomonici né esprimersi appieno o dichiarare la sua
fede politica, restando perciò sempre fedele al suo stile letterario. Del resto
"La bicicletta di Mussolini", questo il titolo dell'opera, ben si
presta a rappresentare il Ventennio, un'epoca in cui gli animi erano veramente
un tutt’uno con il periodo storico e l'ideologia di cui tutti erano imbevuti,
vuoi per servilismo, paura o qualche volta anche convinzione. Patriottismo,
estrema fiducia nel regime e forse anche paura delle conseguenze costringono un
po’ tutti a obbedire o forse anche subire la volontà del regime. C’e da dire
inoltre che spesso come nel caso del protagonista, il giovane Agostino figlio
di povera gente, in cerca di un lavoro che permetta alla famiglia di
sopravvivere, subentra anche un senso di riconoscenza e di esaltazione al tempo
stesso per avere ottenuto un sia pur modesto ruolo nella società. Ecco che,
ottenuto un incarico sia pur modesto in una officina di laminati e cromature,
insieme a un amico esaltato dalle vittorie di Mussolini riportate nella
campagna di Etiopia, si cimenta nel progetto ambizioso della costruzione di una
bicicletta tutta nichelata da donare in segno di estrema gratitudine e stima al
grande Mussolini, fondatore dell'impero. Ed è esaltazione completa e sincera
fino a quando attraverso altri episodi che mostrano il vero volta del regime,
il giovane Agostino perde completamente la fede politica e si lascia pervadere
da una cupa amarezza. Ed è proprio su questa perdita di fede e la conseguente
amarezza di doversi ricredere nei propri giudizi rimangiandosi le proprie
convinzioni che l'autore appoggia la penna e si fa carico di tutte le amarezze
e delusioni che i giovani di quell'epoca contrastata e travagliata hanno
affrontato e subìto. Ed e proprio questa sensazione di disfatta morale e presa
di coscienza, patrimonio comune di tutti i giovani dell' epoca, che rende il
libro pieno di risvolti e implicazioni affettive e sentimentali quindi
piacevole alla lettura dimostrando che la storia può essere letta in tanti modi
senza nascondere nessun aspetto o tralasciare la verità dei fatti. Un romanzo
ben tessuto, senza svenevoli considerazioni sentimentali, tracciato sulla
verità storica dove appare sempre in primo piano la schiettezza del pensiero
dello scrittore sempre portato a giustificare o glissare sulla crudezza dei
fatti narrati. In una posizione di giusto equilibrio la storia ben dipanata non
lascia niente alla ricostruzione fantastica del lettore e si lascia leggere
piacevolmente.
Giuliana
Matthieu
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