Recensioni luglio 2011

 

 

 

 

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Gianluca Giunchiglia

Lungo la ferrovia

Edizioni Erasmo

Un romanzo che è anche un “documentario”, in quanto ci fa vedere il mondo attraverso gli occhi di Gioni e Miluna, un ragazzino e una ragazzina amici per la pelle, compagni di scorribande con le loro bici “lungo la ferrovia”. Il lettore è portato ad entrare nella loro “casa”, un campo rom come ce ne sono tanti in Italia. La vita nelle roulotte, i rapporti tra le famiglie, la quotidianità (fatta anche di giornate, di “appostamenti” per le elemosine), “zingari” che spesso allontaniamo con fastidio e pregiudizio. Noi, i “gagé”, che sappiamo essere feroci quando qualcosa ci disturba lo “status quo”. Gioni sarà la vittima di molti soprusi, dall’assassino del suo amato cucciolo Dindi, al pestaggio subito da una banda di giovinastri. Gianluca Giunchiglia documenta la cultura rom e la difficile “relazione” con il tessuto sociale italiano e lo fa dall’interno, senza grandi ragionamenti, semplicemente stando “sulle spalle” dei due ragazzi come una telecamera. La loro è un’avventura verso una liberazione non solo materiale ma anche spirituale, un viaggio che finirà per fortuna in modo felice, con una comunione con la natura che purifica dalle ingiustizie, dallo sporco di un mondo che non sa vedere nei rom dei fratelli, “diversi” ma uguali in quanto a dignità umana, sogni e speranze. Un lavoro di forte impegno civile, scritto con una narrazione asciutta, ma che sa farsi a tratti anche lirica; con semplicità svela l’anima dei protagonisti.

Gian Piero Prassi

 

 

 

 

 

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