Recensioni marzo 2012 |
Gianluca Giunchiglia Il mare azzurro
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Il rapporto con i genitori, il proprio ruolo percepito nel contesto della vita familiare, il bisogno di libertà, questi alcuni dei temi trattati in questo testo per gli adolescenti, ma anche pre-adolescenti. “Libertà” è soprattutto istinto di evasione e Gianluca è bravissimo a descrivercelo con metafore inerenti alla fisicità: le gambe tremanti per la fatica di una corsa lunga ed intensa. È proprio questa tipologia descrittiva ad entrarci nell’animo, a risvegliare desideri reconditi, ma anche una modalità per parlare ai ragazzi senza essere invadenti, lasciando che si identifichino nei personaggi come in una sorta di catarsi. La descrizione dell’ambiente familiare si risolve con successo con l’analisi minuziosa degli elementi d’arredo e, ancora di più, paesaggistici, circostanti le abitazioni. Un ancoraggio alla realtà che a quell’età si avverte come una sicurezza, una certezza, qualcosa che si ritrova al ritorno di una fuga breve ma che, nell’immaginario, somiglia ad un viaggio avventuroso. Il libro si compone di racconti, tutti dallo stampo abbastanza infantile, o per lo meno legato a quella parte della pre-adolescenza che ancora non si è distaccato dal vissuto ancora “bambinesco”. L’unico che esula da questa tipologia, che si confà ad un pubblico più in cammino verso l’età adulta, è “La luce della luna”, in cui si trovano maggiori elementi caratterizzati dall’introspettività. Tanto per cominciare, è preponderante l’importanza del mondo onirico, da cui noi adulti possiamo cogliere l’inquietudine interiore della protagonista, i pensieri contorti che vengono evitati ma riaffiorano, a cui Anna non sa dare una spiegazione. Per i ragazzi può risultare una modalità coinvolgente, possono comprendersi percependo che tali inquietudini non sono di propria esclusiva. Successivamente Anna vive la paura dell’ignoto ed insieme il desiderio di affrontarlo, con grinta. Un’altra importante metafora, la paura di diventare adulti e la bramosia di sfidare un mondo, una società difficile da comprendere. Ovviamente, anche in questo caso, non mancano descrizioni che ci riportano al mondo dell’infanzia, confacendosi perfettamente con l’indefinibilità della personalità adolescenziale, quindi ancora di facile rispecchiamento. Le illustrazioni sono di Laura Neri. Sono caratterizzate da tratti decisi, essenziali, di facile comprensione, ma inseriti in schizzi tipici di un mondo fantastico, perché qualsiasi cambiamento, pur radicale che sia, necessita di una dimensione di sogno, perché le persone crescono, ma senza mai perdere la propria essenza, il sé che fino all’adolescenza si era sviluppato senza gli inevitabili traumi. In fondo al testo, sono riportate schede di comprensione suddivise per ogni racconto, facilmente utilizzabili in ambito scolastico perché preparate da un esperto dei processi di apprendimento, Filippo Gasperini. (Alessandra Mancini) |
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