Home |
Gabriella Testa - Il dottor B.
Guida Editori, Napoli, 2017
Come davanti ad uno di quei libri pop-up, dove dal semplice movimento di apertura delle
pagine emergono sul piano di lettura sorprendenti figure architettoniche,
essenziali ma di effetto assai maggiore di un disegno o di una fotografia, e
talvolta complesse per offrire maggiore profondità prospettica, così questo
breve saggio di Gabriella Testa ci proietta dentro la storia di un grande
personaggio del secolo scorso, che qui, in questa costruzione tridimensionale,
occupa la posizione preminente, con la sua biografia e i suoi rivoluzionari
scritti nel campo della pedagogia. La storia, il pensiero e le opere di Bruno
Bettelheim, il Dottor B del titolo, occupano la parte centrale del saggio; una
fase che si può leggere come construens
ovvero a favore dello psicoanalista viennese, in quanto fedelmente riporta il
successo dei suoi libri e l’entusiastica accoglienza ricevuta dalle sue teorie
nel contesto pedagogico americano e internazionale, pur con brevissimi inserti
critici, come a rendere più reale l’efficacia della sua opera. Ma ecco l’idea
dell’autore, di inserire a sandwich due brevi ma importanti note destruens, giusto all’inizio del libro
(la premessa) e quasi in chiusura (la seconda verità), come severe quinte a
contenere il palcoscenico occupato da uno straripante Bettelheim. Sono note
gravi, che riflettono altre critiche feroci, quasi tutte apparse qualche anno
dopo il suicidio dello psicoterapeuta. Significativo il fatto che tali voci
siano tutte provenienti dal panorama americano, quello che più era stato
coinvolto nell’aspetto pratico delle teorie di Bettelheim applicate nella
Scuola Orthogenica di Chicago. Come è lecito attendersi, l’autore non prende
posizione esplicita pro o contro le teorie di Bettelheim, pro o contro il suo
stile di vita: le luci e le ombre, pur palesate, sono proposte e non imposte. La
vexata quaestio rimane quella del
rapporto tra vizi privati e pubbliche virtù e dell’influsso degli uni sulle
altre; la lettura di questo saggio stimola la curiosità e promuove il desiderio
di approfondire i vari argomenti per giungere alla personale scoperta di un
genio, di un impostore o di un geniale impostore. Apprezzabile la chiosa “Psicoanalisi oggi” che
trascende la questione Bettelheim e riporta in primo piano la necessità di
mantenere adeguata la realtà pedagogica al tempo attuale.
Arturo Molinari
|
|