Gli Editoriali |
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EDITORIALE (dal n. 3 - 1987) Cari amici abbonati, anche l'undicesima edizione del concorso «F.D. Guerrazzi» ha ottenuto un grande successo. Numerosissimi gli elaborati delle quattro sezioni, provenienti dall'Italia e dall'estero, la maggior parte dei quali di buon livello. I giudici sono ora al lavoro e, nel prossimo numero, verrà pubblicato l'esito; esito che, come prevede il bando di concorso, verrà comunicato a TUTTI i concorrenti. In questo numero, eccezionalmente, verrà pubblicato anche il racconto vincitore della decima edizione del nostro concorso: leggendolo penso vi divertirete, tanto frizzante e spontaneo è l'umorismo in esso contenuto, nonostante in qualche punto, a me che non ero tra i giudicanti, mi appaia un po' forzato. Altrettanto eccezionalmente pubblicherò la deliziosa immagine di due gemelli, i due più giovani abbonati a «La Ballata»: Alexis ed Eduard del, Principato di Monaco. Qualche libertà, come di-rettore della rivista, posso pure prendermela, no? Altrimenti che direttore sarei? Non potrei neppure venir meno alla promessa, contenuta nell'editoriale precedente, riguardante le notizie che interessano gli abbonati: «premi, libri pubblicati, nascite, matrimoni ed altre». Gli amici, e li ringrazio, mi hanno preso talmente sul serio da sommergermi con l'invio di una quantità di notizie che occu-perebbero troppo spazio. D'altronde, o tutte o nessuna. Con dispiacere ho dovuto scegliere la seconda ipotesi. Scusatemi, amici, come non detto. E adesso, poiché vi è piaciuta la mia poesia precedente, scritta quando avevo sedici anni e facevo parte del gruppo genovese futurista di poesia, ve ne presento un'altra, dello stesso periodo, con una parolaccia in fondo che, a quei tempi, mi è stata rimproverata. Però, per mitigare quella parolaccia, vi presento anche la mia ultima poesia, tenera tenera, quasi inconsistente, poco impegnata, ma sentita, da vecchietto sentimentale. Speriamo vi piaccia. Arrivederci amici. corradino
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NOTTE D'ESTATE Son nudo e soffoco. Il grillo tenta di straziare con un frinìo più acuto il frac che lo dissolve. Una nota pazza di altezze mi scaglia nel cuore le mille melodie dei mille mondi che mi schiacciano, mentre i sensi impazziti ripudiano, in un gesto frenetico, l'anima arrossata. La vita è un triste retaggio di fucine infernali, di sabbie infuocate, di soli arroventati con aloni di soli. Un ippocastano sul ciglio della strada nera di libidine incendiaria ruba all'etere i brividi impercettibili, mentre i fiori spossati reclinano mesti le corolle come seni di bagasce consumate.
corradino peccenini, genova, 15 agosto 1923
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MOMENTO D'AMORE Solo; in questo momento magico di tante mie vite io amo. Quella piccola, tenera foglia vestita di luce che vibra parlando col vento è mia mia è la folla che muove su tutte le strade del mondo e questo cielo che ho dentro, mie le voci, e i sorrisi dei bimbi, e i tramonti, fratelli dei miei sogni lontani. Mia è la vita e la vita degli altri. che amo, Mio sei tu, grandissimo Dio.
corradino peccenini, livorno 15 agosto 1987
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