Recensioni Marzo 2003

 

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Prendendo le mosse dalla leggibile o intelligibile metafora del titolo, "Tenacia d'ombra" è strutturato dall'autrice come una Via Crucis laica: sarà bene rivelare immediatamente che titolo e contenuto del libro non attengono a quel pur vasto e intrigante significato di crepuscolare inquietudine che il termine comporta e neppure alla figura, inconsistente gemella legata ai nostri piedi, ma stanno a segnare appunto un percorso, vuoi iniziatico come quello confessionale, che pur per corteggio angelico ha - controversi messaggi e consolazioni - le parole: è dunque proprio la tenacia (e sottolineo tenacia) dell'ombra a disegnare la geografia, la mappa del libro, a segnare la traccia del chiaroscuro (da intendersi nel più pittorico dei moduli) e del tunnel che di tanto contrasto d'ombra ha bisogno per individuare in fondo il risalto d'una spia di luce...

(Anna Balsamo)

 Anna Maria Guidi

Tenacia d'ombra - Edizioni Polistampa

 

 Franco Farina

Zibaldone segreto - Edizione Virgilio

 Il multiforme ingegno, Franco Farina, non finisce di sorprenderci: dopo il suo recente spettacolo in svariate lingue, dal dott. Farina stesso ideato Se la pietra rinverdirà e da lui interpretato insieme con Arnoldo Foà, eccolo ora quale raffinato traduttore dei cosiddetti aforismi di Georg Christoph Lichtenberg.

Il termine aforismi, ci dice Farina, risulta quanto mai inadeguato. Franco Farina stesso, infatti, ha operato una scelta fra "monologhi, confessioni, racconti di sogni (e qui Lichtenberg anticipa di più di un secolo le intuizioni freudiane legate al subcosciente), aneddoti su personaggi ed eventi storici, disquisizioni di lingua d'arte, di fisica, matematica e astronomia."

(Massimiliana De Vecchi)

 

Possiede non poche qualità questo revival livornese che integra antiche immagini grafiche, dipinti, manifesti, vignette, e una raccolta eclettica di fotografie uscite dagli archivi pubblici e privati per tessere un percorso storico dal leggendario Porto Pisano al microfono del concittadino Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Carrellata condotta in double face accorpando commento adeguatamente informato e immagine selezionata in quanto mai formalmente banale e ricca di elementi narrativi capaci di restituire il senso d'epoca. Né sguardo e commento risultano attenti per così dire solo all'affresco corale cittadino, perché capaci di ritagliarsi con semplicità l'episodio pubblico e privato, di concedersi a tanti comuni momenti umani ed anche di modesta o maggiore gloria, con affettuosità lontana da sbracature o tabù....

(Brunello Mannini)

Ugo Canessa

Immagini d'Italia, Livorno

Templus 2001

 

G. Argentieri

L. Bonetti

Pittori. scultore ed architetti del passato (e non) a Livorno

Di questa "fatica" non se ne potrà dire che un gran bene e prima di tutto per l'impegno, il puntiglio e l'onestà che denotano gli autori nella realizzazione di un censimento di quanti a Livorno hanno lasciato traccia del loro operare nel campo delle arti figurative. Impresa difficile, forse da molti ritenuta impossibile, eppure portata a conclusione con determinazione onnivora cui eventuali assenze o errori non potrebbero imputarsi, piuttosto ascrivibili a caso fortuito e silenzio delle fonti, omissioni del resto messe in conto con le scuse coram populo contenute nella "giustificazione" che amabilmente apre a una lettura di 257 pagine. Ma a prescindere dalla generosità degli autori del libro, va posto in evidenza come un discorso così globale, oltre a porsi quale generalizzata remunerazione informativa nei confronti dei singoli pittori, scultori e architetti presenti e passati, conduca alla riflessione che si tratta di un fenomeno di base ampio e di lunga durata, e per il suo peso passibile di essere assunto fra gli aspetti caratterizzanti la città di Livorno.

 (Brunello Mannini)

 

Nelle liriche di Andrea Giuntini lo spazio e il tempo si amalgamano e mostrano nella loro interezza un unico filo conduttore: accettazione della propria condizione umana tribolata e sofferta cui la natura pone dei limiti, e la sua stessa rivendicazione nella corale dimensione di un tutto cosmico. Vi è un tono di meditato sacrificio di sé nelle figure che l'autore evoca dal mondo dello sport, un sacrificio però non chiuso in se stesso, ma finalizzato al raggiungimento di un traguardo che presuppone un alto valore etico nel suo compiersi attraverso la macerante ricerca di valori nel pieno annullamento dell'impossibile. L'uomo è soprattutto spirito di adattamento, ma al contempo volontà di superare o come immortale pienezza del destino umano in contrapposizione all'incompletezza della vita o come metamorfosi del dolore sia fisico sia morale attraverso la delicata fase del suo superamento. ...

(Giuliana Matthieu)

Andrea Giuntini

Non la moneta d'oro - Ibiskos Editrice

 

Lillo Capua

Ricordi di un cittadino dello stretto

Calabria Letteraria Editrice

Lillo Capua, attraverso una narrazione intessuta di descrizioni puntuali e minuziose a volte quasi documentaristiche, ci offre gemme preziose di vita: la sua Sicilia, persone e luoghi dell'infanzia e adolescenza, resi vivi da una penna loquace, intinta con garbo nel grande calamaio dei ricordi. Nato a Messina e vissuto a Catona fino alla laurea, il Nostro ricorda, tra le altre persone, con affettuosa commozione, la dolcissima maestra Caterina piuttosto avanti con gli ann Era bassina e un po' grassoccia, con i capelli bianchi e non sempre perfettamente pettinati Era una grande innamorata e appassionata dell'Italia Al rassicurante aspetto fisico, lo scrittore aggiunge, con generosa cura, qualità morali molto apprezzabili anche oggi, enucleando con pittoreschi ed efficaci aggettivi vizi tornati prepotentemente di moda.Un altro ritratto femminile: Non era del posto, mi parve bellissima, aveva sedici anni veniva da Livorno Indossava un vestito bianco. Una "visione" di adolescente presentata con grazia e leggerezza, un riferimento a Livorno ove Lillo Capua ha esercitato la professione di medico.

(Silvia Frigenti)

 

 

Giugno 2003