MARCELLO LANDI

PITTORE

NOTE BIBLIOGRAFICHE

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Landi, Fontani, Pellegrini, Neri " Il Manifesto dell' EAismo", Livorno 3 Settembre 1948

 

Il giorno 3 settembre 1948, presso la scuola d'arte "Amedeo Modigliani"
Voltolino Fontani, Angiolo Sirio Pellegrini, e Aldo Neri (pittura) Marcello Landi e Guido Favati (poesia) hanno gettato le basi del movimento EAista.
L'EAismo
 

A. Frattini "Annuario della pittura Italiana" Ist. Europeo di Storia dell'Arte Milano 1964; a cura di Gabriele Mandel

"Un' alta suggestione si compone nelle notti di Marcello Landi, un sentimento illustre e macabro si dilata in lontananze perdute, appena accese da una speranza o da una festa che ci esclude, ormai chiusi - come entro quelle sbarre dei primi piani - da una terra di calvario e di ferite. "
 
D. Cara "Presentazione della mostra personale alla Galleria STRUKTURA 28 Novembre 1972
".......Un processo, quello di Marcello Landi, consapevole e assurdo, senza l'amena allegria dei lirismi romantici intermediari dell'inutilità descrittiva, ma uno scrupoloso giudizio intellettuale e umano, simboleggiato con rassegnazione resistente, cosparso di disincanto, dall'invenzione estemporanea e indubbiamente riconoscibile e meditata.(....)
Una disperazione che non grida, ma nella quale c'è forse tanta paura e senz'altro molto disamore. In codesta aria così rarefatta agisce, comunque, lo schermo estremo di una sensuale armonia, ricavato dal dosaggio ansioso dei suoi enigmi coloristici, (...)"
 
D. Cara " Revisione" Edizioni ERSI, Roma - dicembre 1972 - Rivista di Arte e Letteratura diretta da V.VETTORI
"La pittura di Marcello Landi attraverso una serie di eventi frustrati dinanzi agli esempi patologici dell'uomo dipinto nelle opere d'arte di oggi. La sua è infatti una fuga dalla realtà verso strade vuote di un'alba ignota e cupa, divagante tra segni ed emblemi mobili, lineari o curvi, dai quali potrebbero sorgere spettri astrali o comunque una nuova iconografia della solitudine.(...)
Le ricomparse diventano qua e là sensuali, neurotiche, esasperate, quasi fosse il "nero" il colore che più si addice alla forma di questo poeta e pittore livornese, mentre in effetti è il simbolo di noi tutti in una età di crisi totali (meno l' mbiguità).
(....)Un vizio di rappresentazione con i sistemi chiusi di un processo inconscio? Il compiacimento del monologo paradossale e scottante nelle contraddizioni dei fatti odierni ? Landi comunque non cambia il gioco della propria ispirazione per un esterno adeguamento ai tempi e modi delle convenienze, non si ubriaca mai di pittoricismo, non iscrive la propria prsonalità nell'ambito dei gruppi che rendono utile il loro principio di stare dentro il vuoto delle esperienze moderne; si sottrae anzi a tutto quanto può essere facile con un masochismo psichico che è anche la propria individualità distinguibile (...)
Marcello Landi percorre i suoi paesaggi stilistici ( territori di intenso rigore formale) con un'intrenseca ed omogenea avventura, senza molti elementi di comunicazione, e in un'operazione di indagine misteriosa che è lo specchio della sia coscienza poetica, a tratti, persino, raggiungendo le immediate adiacenze di un purissimo infinito."
 
L. Budigna " Pittori oggi" Edizioni Petrus - Milano 1973
 
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