Recensioni Settembre 2003

 

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 Si intitola "La dimensione del noùmeno" il volume pubblicato dalle Edizioni Joker di Novi Ligure (2003, pag. 48, E 8,00), che presenta al lettore i più rappresentativi testi poetici di Francesco De Napoli, risalenti al quarto di secolo 1979 / 2002. Le poesie sono tratte dalle numerose raccolte edite da De Napoli, ed esattamente dalle seguenti opere: "Noùmeno e realtà" (1979), "Fernfahrplan" (1980), "La dinamica degli eventi" (1983), "L'attesa" (1987), "Urna d'amore" (1992), "Dialogo serale" (1993), "Poesie per Urbino" (1996), "Nel Tempo. A Zenja" (1998), "Carte da gioco" (1999), "La casa del porto" (2002). Il volume si fregia di una esemplare e approfondita prefazione di Sandro Montalto, di ben sette pagine, nella quale il famoso critico - responsabile della prestigiosa Collana "L'Arcobaleno" delle Edizioni Joker - mette bene in evidenza i pregi ed i caratteri peculiari della poesia di De Napoli: Autore prolifico ed attivo, oltre che nel campo della poesia, nei settori della saggistica e della narrativa, De Napoli manifesta una voce non solo coerente e ricca di spunti tematici, ma anche profonda, concreta, umanissima. Dotato di un timbro forte e di una buona capacità di trasformare gli avvenimenti in parole, sa di poter sempre contare sulle sue qualità di attento osservatore dei fenomeni minimi e massimi...(Jolanda Masi)

 

 Francesco de Napoli

La dimensione

del noùmeno

Edizioni Joker

 

 Siro Lombardini

La ragione e il mistero

Ibiskos 2003

 Una volta, persona amica e addottorata mi pose in buona fede il quesito circa l'utilità di scrivere poesie. Per la verità, nonostante avessi contratto questo difetto in età scolastica per colpa dei lirici greci senza poi volermene emendare, il problema non mi aveva mai sfiorato. Promessa una risposta in breve termine e percorsa la strada minata delle analisi, ottenni risultati che alla fine mi stavano tutti stretti. Ritenni allora onesto dire all'amico senza rifilargli "bufale" che per taluni esseri umani scrivere poesie é un bisogno quanto un altro e nel caso non ha importanza sapere perché uno mangia e dorme, se mai chiedere in che modo si nutra e sogni. La poesia non è un "optional" per auto ma umana necessità impellente, nel soddisfarla sta dunque l'utilità. Qualora così non fosse, Siro Lombardini, dal cui "curriculum vitae" rileviamo quanto d'ampio prestigio e fitto di responsabilità sia il suo cammino, non avrebbe oggi raccolto le poesie scritte dal 1947 al 2002 nella presente e affabile edizione all'insegna simbolica di un "mistico" dipinto di Paul Gauguin a Port Aven in Bretagna. La poesia è uno specchio segreto cui solo il poeta può guardare, senza dover rispondere di cosa ogni volta vi appaia e come si colori... (Brunello Mannini)

 

 

Alternando poesie di pura riflessione o semplice creatività: Deserti, Trilly, Sentiero d'inverno nelle quali convergono immagini esemplari per intensità e leggerezza, ad altre concentrate sulla descrizione di fenomeni naturali: Aggrapparsi al tramonto fuggente, Emozioni in occhi di stella, Innamorarsi d'aprile e adagiarsi su fiori di polline, la cui osservazione rappresenta soltanto un mezzo in più per esprimersi in versi e cantare, l'autrice nella silloge Cielo inatteso libera una concentrata interiorità e assolve alla necessità della libertà di parola. La poetessa svolge il tema espresso nell'incisività dei versi di Respirare l'azzurro con tocco amabile e snoda i suoi pensieri a fasi alterne in una sorta di amoroso, ansioso, tenero, contemplante ritmo di voce che pervade ogni pagina assumendo in alcuni momenti il tono di una leggera brezza marina: Cerchi un sentiero nel sole/ prati di coccinelle, c'è un piccolissimo angolo di cielo sotto tegole calde, in altri invece quello di un'energica sferzata di vento che si alza impetuoso a nostra insaputa per rovistare negli angoli della memoria e snidare i ricordi da tempo messi a tacere: Guardi ragnatele sospese/ pareti vuote dove piange il silenzo, e ancora: Tiri i fili alla marionetta dimenticata, Bambola di cenci fuori moda, persa in poltrona.  (Giuliana Matthieu)

 

 Graziella Cappelli

Cielo Inatteso

Ibiskos Editrice

 

 

  Sirio Guerrieri

L'altro è il vicino

Edizioni Helicon

 

Il titolo racchiude già un ossimoro che costituisce il leit motiv e la chiave di lettura dell'interessante romanzo regalatoci da Sirio Guerrieri. Il vicino non dovrebbe essere "l'altro", ma quella proiezione di se stessi in cui l'anima si riconosce e si rinfranca. Qui l'antagonista, il vicino appunto, benché abitante alla Fratta come il narratore è quanto di più lontano possa essere: è il nemico. Il generale. "Uomo dei cani". Il vecchio eroe del deserto. Appariva trasandato, spento, imbruttito. Solo l'occhio aveva conservato la veemenza, lo scatto autoritario e l'indomito cuore una voglia matta di litigare. Al di là del concentrato di negatività che trasuda da una simile presentazione ­ anche l'aggettivo indomito assume qui connotazioni cupe ­ si legge, nelle parole del nostro autore, una completa estraneità del personaggio rispetto a se stesso, un'umanità quanto mai distante. La vicenda in sé, la questione legale, le diatribe sorte tra vicini di casa per futili motivi non sono che pretesti per dare sfogo all'amarezza del narratore, al forte disagio che si evidenzia frase dopo frase, pagina dopo pagina: quasi che il protagonista mettesse a fuoco, insieme al lettore, mentre racconta e si racconta, il problema dell'incomunicabilità con quella parte di genere umano che...(Silvia Frigenti)

 

 

 Giugno 2003

Dicembre 2003