Sportello Salute |
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Menta |
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Molti anni fa in un angolo dell’orto dove non crescevano che erbacce gettai, per sfida, qualche seme di menta verde. Attesi invano e mi convinsi che anche questa pianta aveva dovuto soccombere. Dopo tre anni la menta spuntò e da allora si è così ben radicata da resistere e propagarsi con tenacia e ogni primavera mi regala foglie e fiori dal fresco profumo… di menta. Poco usata nella cucina italiana, la menta trova però un campo di applicazione vastissimo quando si parla di aromatizzanti naturali e per le sue spiccate proprietà rinfrescanti, disinfettanti e digestive. Nell’orto serve per allontanare i parassiti, nella tisana per facilitare la digestione, sulla pelle per un’azione analgesica, nel filtro d’amore come afrodisiaco. Parlare di menta è troppo restrittivo: ve ne sono di molte specie tra cui riconosciamo senz’altro la menta acquatica, la menta piperita, la menta puleggia. Qualunque sia la denominazione botanica, non saprei descrivere il piacere di camminare in un campo e scontrare volontariamente un cespo verde di menta per respirarne con voluttà l’aroma che subito si spande nell’aria. Perle: Le mente sono erbe straordinarie, conosciute, pare, sin dai tempi neolitici, ma sicuramente dai greci, romani e popoli limitrofi. Portano il nome di una ninfa greca trasformata in pianta dalla gelosa Proserpina e sono dedicate a Venere. Con le mente si può fare di tutto, pomate, dentifrici, caramelle, bonbon, liquori, tonici, gomme da masticare, deodoranti, acque per bagni afrodisiaci. Le foglie si mangiano fritte in pastella, si mettono nelle insalate, nelle minestre, nelle salse, nelle banane al burro, nella frutta cotta, nelle marmellate. Si mettono sul cuscino per tener lontane le zanzare e sotto il letto per tener lontani topi e formiche; si masticano quando si ha mal di denti, si strofinano sulle punture di insetti. (Orietta Sala, “Tè e tisane” – Garzanti Editore, Milano 1982) La menta piperita è nata nel 1696, anno in cui il botanico inglese John Ray, nel corso della sua opera di classificazione dei vari tipi di menta, scoprì un esemplare, derivato probabilmente da un incrocio naturale di diverse varietà selvatiche, che si distingueva in modo netto dagli altri per un profumo di gran lunga più intenso. La coltivazione di questa pianta, che il botanico denominò peppermint, si diffuse rapidamente in tuta l’Europa e poi anche in America e in Giappone, proprio grazie al suo straordinario aroma. Inoltre, quando nel secolo scorso si imparò a distillare il mentolo, si vide che la menta piperita conteneva una concentrazione assai elevata di questa sostanza; la richiesta di mentolo, che trova largo impiego nell’industria farmaceutica, dolciaria, liquoristica, portò a una diffusione ulteriore della coltivazione di questa pianta. (“Cent’erbe” – Nardini Editore, Fiesole 1996) Infine l’ultima, ma non la minore delle sue virtù: la menta ha fama di essere fortemente afrodisiaca. E’ un fatto certo: regolarizza le funzioni sessuali sia degli uomini che delle donne, ma in più favorisce i giochi d’amore. E’ forse dovuto al suo profumo conturbante, che dà alla testa? Non lo so con precisione, ma da sempre essa figura in dosi variabili in tutti i filtri d’amore. I profumi inebrianti che si levano la sera dai palazzi da Mille e una Notte, tutti impregnati di menta (ho l’odorato molto fino quando si tratta di riconoscere i miei semplici), mi hannos empre fatto pensare, durante i miei viaggi, che gli emiri e i pascià erano i principi della fitoterapia considerata come una delle belle arti! ( Maurice Mességué, “Ha ragione la natura” – Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1972) Menta piperita. Proprietà. Per uso orale: stimolante del sistema nervoso, tonico generale, stomachico, antispasmodico (gastrico, colico), carminativo, antisettico generale soprattutto intestinale, blando analgesico (intestinale), emmenagogo, espettorante, vermifugo, leggermente afrodisiaco, antilatteo, a forti dosi impedisce il sonno. Per uso esterno: Antisettico, parassiticida, antispasmodico, antalgico, allontana le zanzare. (Jean Valnet, “Cura delle malattie con le essenze delle piante” - Giunti Barbèra, Firenze 1988) La ricetta: Salsa di menta. In Francia la menta è poco utilizzata, forse per mancanza d’immaginazione. Invece gli inglesi ne fanno una salsa eccellente… Andate a cogliere nell’orto qualche foglia di menta fresca se avete la fortuna di possederne (circa 50 gr.). Tritate finemente. Mettete questo trito nella salsiera e aggiungetevi 25 gr di zucchero di canna, 15 centilitri di aceto (di vino o di sidro), 4 cucchiaiate d’acqua, sale, pepe. Servite questa salsa fresca e profumata per accompagnare l’agnello, caldo o freddo. E’ esotico e delizioso. ( Maurice Mességué, “Ha ragione la natura” – Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1972) |
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