Sportello Salute |
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Salvia |
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E’ presente in ogni cucina italiana perché ha una parte, discreta, in molti piatti, ma una volta era considerata una vera pianta medicinale. Citata da Plinio come erba medicinale e magica, raccomandata da Ippocrate e Dioscoride, da Paracelso e dalla farmacopea ufficiale fino al 1800, nel secolo scorso la salvia è ritornata nell’orto
Dalla “Regola Sanitaria Salernitana” (1100 ca.)
Tutti i riferimenti riguardano la parte officinale, cioè infiorescenza e foglie della “salvia officinalis”. L’essenza, usata nell’industria, è estremamente tossica e di difficile dosaggio.
Perle:
Ha provatissime proprietà tonico-stimolanti e astringenti che si esercitano elettivamente sull’apparato gastro-enterico e sul cavo oro-faringeo, sul sistema nervoso e circolatorio e, in genere, su tutto l’organismo. E’ pianta con provate proprietà febbrifughe, bechiche e vulnerarie…” (Giuseppe De Vitofranceschi – LA SALVIA: PIANTA SACRA E MEDICINALE – Sugarco Edizioni, Milano, 1983)
…la salvia che usiamo in cucina è una delle piante più ricche di ormoni naturali. [Nell’amenorrea] si usa in tintura madre (15,20 gocce 2 volte al giorno) o come infuso di fiori o foglie… ha anche una buona azione antidolorifica e può essere associata alle foglie di mirtillo, come buona abitudine serale da chi ha questi problemi [di dismenorrea].” (Attilio Speciani – GUARIRE CON LA NATURA – Oscar Manuali Mondadori Milano, 1987)
Generalmente il mal di testa è imputabile a disordini
digestivi o nervosi. Regolarizzate la vostra alimentazione ed il
vostro comportamento nervoso e, tre volte su quattro, i disturbi
scompaiono.
La salvia ha proprietà balsamiche, digestive, espettoranti, antinfiammatorie. Abbassa inoltre gli zuccheri nel sangue, diminuisce la sudorazione ed è astringente. L’olio di salvia ha qualità disinfettanti, fungicide e antibatteriche. L’uso prolungato può provocare danni all’apparato digerente, al fegato e ai reni.” (LE ERBE MEDICINALI – Edizioni Piemme, Casale Monferrato, 1990)
La ricetta :
Lavate e esciugate bene le foglie di salvia, quindi preparate una pastella morbida con farina, uovo, birra e un pizzico di sale. Intingete le foglie nella pastella tenenedole per il picciolo e friggetele in una padella con l’olio ben caldo. Lasciate dorare, poi fate asciugare su carta assorbente da cucina. Cospargete le foglie ancora calde con Emmental grattugiato. (CENT’ERBE – Nardini Editore, Fiesole, 1996) |
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